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La storia

La corsa di Mercato Saraceno (nella foto il Teatro comunale "Ugo Dolcini") nasce come "Giro di Paderno" nel 1992.

Allora la gara era non competitiva e partiva dal centro sportivo dell'attuale

Via Pertini, un centro che oggi comprende una piscina coperta, una palestra, campi da tennis, campi da calcio e calcetto e una pista estiva per il pattinaggio.

Nelle prime edizioni la corsa attraversava il centro storico per poi arrampicarsi lungo la strada che conduce al colle di Paderno, immerso nel verde e famoso per essere stata la residenza di Arnaldo Mussolini, sepolto qui dopo la sua morte nel 1931.

Da qui, dopo aver compiuto un breve anello, la gara tornava indietro per la stessa strada fino all'arrivo posto all'interno del centro sportivo.

Successivamente il percorso subì la prima modifica, pur mantenendo il nome originario della gara. Paderno veniva solo sfiorato. La partenza e l'arrivo erano collocati in pieno centro storico fra piazza Mazzini e piazzetta del Savio.

Il percorso, lungo 10,700 km, era diventato più duro ma più spettacolare.

Si partiva in salita in direzione Barbotto, ma dopo poche centinaia di metri si svoltava a destra lungo strada Sanzola, una salita su strada bianca che offre un panorama suggestivo. Giunti in cima si scendeva lungo la provinciale del mitico Barbotto poi si percorreva un altro lungo tratto su strada bianca denominato "Le Valli", in discesa, fino a tornare nel centro storico dalla parte opposta nei pressi del vecchio mulino sul fiume (nella foto).

Dal 2013 la partenza e l'arrivo sono di nuovo collocati al centro sportivo lasciando però il resto del percorso invariato, allungandolo fino a raggiungere i 13 km .

 

 

 

Percorso

 

Se non lo conosci già, scopri il percorso della gara, cliccando sulla foto.

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E c'era tanta gente che
sembrava lì solo per me
tutti ai blocchi di partenza
lo start chi lo dà?
E poi...
il cuore che bruciava
e poi correvo come un matto
tutti gli altri eran davanti,
cos'è che non va?
Brutta storia dico corro corro
e resto sempre in fondo
sono fuori allenamento
oppure è allenato il mondo?

 

"Fuoritempo" (Ligabue)

Perché mai un'attività così semplice, povera e dolorosa coinvolge tanta gente in un'epoca dominata dalla sofisticazione?

Perché la corsa è uno stato d'animo, un frammento nel quale si rivela la condizione umana.

Come in poche altre discipline sportive, nel gesto armonioso e nel cuore stesso della bellezza si nasconde il dolore.

Ma è proprio lì che si rivela l'affermazione di sé, la rigorosa disciplina e l'ascolto incessante del proprio corpo.

 

Roberto Weber, Perché corriamo?, Torino, Einaudi, 2007.

Quelli che corrono

La corsa è il primo gesto naturale e spontaneo di un bambino dopo che ha mosso i primi passi...

 

La corsa ti permette di vivere, è conoscere la natura nella quale ci muoviamo in tutta la sua bellezza e la fa sentire un tutt'uno con la tua persona...

 

La corsa è anche idee che, leggere volano in piena libertà...

 

Correre perché è bello...

Correre perché ti fa sentire efficiente...

Correre perché ti lascia una sensazione inevitabile di star bene...

Correre perché nella corsa senti la tua anima e la tua mente che si liberano in piena libertà e autonomia...

Correre è bello perché ti da belle sensazioni...

Correre ti fa sentire e pensare positivo...

Correre è anche e soprattutto salutare e ti permette di esorcizzare gli acciacchi legati al sedentarismo e ti libera dagli stress del vivere quotidiano.

 

(Alcune citazioni tratte dal manuale)

Stefano Baldini

Milano, Mondadori, 2007

 

I sette passi della corsa

Correre fa bene alla salute, ci aiuta a tenere sotto controllo il peso, difende dallo stress, allunga la vita, e per questo sempre più persone dedicano alla corsa una parte del loro tempo libero.

Ma per correre con scioltezza non basta allenare il fisico, occorre allenare anche la mente...

 

               Umberto Longoni

            Ottobre 2008, Rizzoli

 

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