Di Mario Pantani podista (qui in una foto scattata al giro dei Gessi, con la divisa della Società podistica "Viroli Sport") ricordiamo l'ironia e la disponibilità allo scherzo. Brontolava, ma accettava di buon grado le prese in giro degli amici per le prestazioni atletiche non eccelse.
Sapeva di non avere il fisico da maratoneta, ma aveva una grande passione per questo sport, di cui fu uno dei pionieri a Mercato Saraceno, dopo essere stato un ottimo calciatore.
Era nato a Mercato Saraceno il 4 agosto 1934 .
Il calcio lo appassionò fin da bambino, tanto che in collegio (presso i Salesiani a Faenza), usciva furtivo dalla finestra, durante l’ora degli studi pomeridiani, per raggiungere il campo da gioco.
Fu un vero e proprio amore quello per il calcio, alimentato dall'esempio del fratello maggiore Antonio e dal mito del Grande Torino, che in quegli anni imperversava, di cui era tifosissimo.
Il suo ruolo in campo era “ala sinistra”. Di media statura, mancino, dal fisico dapprima asciutto, poi più robusto con il passare degli anni, veloce nel dribbling, forte nel colpo di testa, difficile da anticipare, entrava a testa bassa nell’area avversaria per infilare il portiere con un secco rasoterra a pelo d’erba.
A soli 17 anni la famiglia gli precluse un’esperienza con il Forlì, che allora militava in serie C. Giocò quindi nel Perticara, nella Mercatese ed ebbe anche un’esperienza nella Sarsinate (pure come allenatore).
Lasciò in età abbastanza avanzata il calcio giocato, ma non la passione per questo sport. Per alcuni anni continuò a calpestare i campi in erba, come allenatore della Mercatese (anche della squadra femminile) per diversi anni e successivamente come dirigente della società.
Da sempre appassionato cultore dell’attività fisica, a metà anni ’70, smessi i panni del calciatore, fu precursore del running in strada, suscitando da subito l’interesse nei più giovani per questo sport allora ancora poco conosciuto, tanto da diventarne in poco tempo un riferimento.
Persona dai modi gentili, socievole e rispettoso, è stato per tanti sportivi della valle del Savio un esempio di sicurezza e affidabilità. Il suo negozio di alimentari, in paese, era anche un punto di incontro per piacevoli chiacchierate. Per questi motivi, è rimasto nel cuore delle persone che lo hanno conosciuto.
Si spense per un male incurabile il 10 dicembre 1991 a soli 57 anni.
Dall’anno successivo, i suoi amici podisti gli intitolarono la corsa che ogni anno si svolge a Mercato Saraceno e che da allora porta il suo nome.