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E c'era tanta gente che
sembrava lì solo per me
tutti ai blocchi di partenza
lo start chi lo dà?
E poi...
il cuore che bruciava
e poi correvo come un matto
tutti gli altri eran davanti,
cos'è che non va?
Brutta storia dico corro corro
e resto sempre in fondo
sono fuori allenamento
oppure è allenato il mondo?

 

"Fuoritempo" (Ligabue)

Perché mai un'attività così semplice, povera e dolorosa coinvolge tanta gente in un'epoca dominata dalla sofisticazione?

Perché la corsa è uno stato d'animo, un frammento nel quale si rivela la condizione umana.

Come in poche altre discipline sportive, nel gesto armonioso e nel cuore stesso della bellezza si nasconde il dolore.

Ma è proprio lì che si rivela l'affermazione di sé, la rigorosa disciplina e l'ascolto incessante del proprio corpo.

 

Roberto Weber, Perché corriamo?, Torino, Einaudi, 2007.

Quelli che corrono

La corsa è il primo gesto naturale e spontaneo di un bambino dopo che ha mosso i primi passi...

 

La corsa ti permette di vivere, è conoscere la natura nella quale ci muoviamo in tutta la sua bellezza e la fa sentire un tutt'uno con la tua persona...

 

La corsa è anche idee che, leggere volano in piena libertà...

 

Correre perché è bello...

Correre perché ti fa sentire efficiente...

Correre perché ti lascia una sensazione inevitabile di star bene...

Correre perché nella corsa senti la tua anima e la tua mente che si liberano in piena libertà e autonomia...

Correre è bello perché ti da belle sensazioni...

Correre ti fa sentire e pensare positivo...

Correre è anche e soprattutto salutare e ti permette di esorcizzare gli acciacchi legati al sedentarismo e ti libera dagli stress del vivere quotidiano.

 

(Alcune citazioni tratte dal manuale)

Stefano Baldini

Milano, Mondadori, 2007

           

Riflessioni

 

Certe volte la corsa è proprio come quelle belle foto che ritraggono un' atleta che corre sullo sfondo di morbide colline illuminate dalla luce dorata di un tramonto.

 

Più spesso però, è la sera di un lunedì da dimenticare, fuori fa freddo e magari piove, sei stanca morta e mentre ti allacci le scarpe pensi che hai ancora tutta la casa da sistemare.

 

Esci pensando che avresti mille ragioni per non farlo. Ti costringi a mettere un piede dopo l'altro, forza fino all'angolo, ancora fino alla pizzeria, arrivo a quel semaforo laggiù poi mi fermo, sapendo che il 99% del mondo avrebbe rinunciato davanti alla porta di casa.

 

                Mauro Battello

            (15 novembre 2007)

 

 

I sette passi della corsa

Correre fa bene alla salute, ci aiuta a tenere sotto controllo il peso, difende dallo stress, allunga la vita, e per questo sempre più persone dedicano alla corsa una parte del loro tempo libero.

Ma per correre con scioltezza non basta allenare il fisico, occorre allenare anche la mente...

 

               Umberto Longoni

            Ottobre 2008, Rizzoli

 

Emozioni


Non importa cosa trovi alla fine di una corsa, l'importante è quello che provi mentre stai correndo.

Il miracolo non è essere giunto al traguardo, ma aver avuto il coraggio di partire.

Non è forte colui che non cade mai, ma lo è colui che dopo essere caduto si rialza e ricomincia.

 

Quando corri la testa si libera come per magia.

Lo stress e la stanchezza scompaiono per lasciare il posto a pensieri ed emozioni.

E dopo la doccia tutto il corpo è invaso da una bellissima sensazione di benessere.

 

             Aforismi sulla corsa

 

Sono un podista

  

Sono un podista … ma, sportivamente parlando, avrei voluto essere un tennista.

Come può accadere nella vita, le passioni talvolta non le cerchiamo, ma semplicemente, come i guai, ci vengono a prendere.

Ho cominciato a correre stancamente, sollecitato da mia moglie e spinto dalla bilancia con la quale non ho un buon feeling.

Corricchiavo e giocavo a tennis; uno sport affascinante per il quale non avevo alcun talento e che riusciva a rinnovare, su di me, il racconto stevensoniano del dottor Jekill e del signor Hide.

Corricchiavo e quando vedevo i miei amici Massimo, Edgardo, Davide fare chilometri e chilometri a piedi pensavo “Quelli sono matti da legare!”.

Poi, gomito e spalla doloranti, ho mollato il tennis, e con esso gli scurrili urli, volgarità e bestemmie con cui accompagnavo ogni errore, e mi sono dedicato con continuità e con fatale rassegnazione alla corsa.

 

 

Anche qui non ho talento … ma ho scoperto il piacere dello sport di fatica ed ho scoperto il fascino della filosofia che anima ogni podista: giungere al traguardo senza aiuti, compiendo tutto il percorso ed avendo, come primo avversario da battere, i propri limiti.

Avete mai visto un podista che affronta una salita, maledicendo di essere nato e di essersi messo quelle scarpette ai piedi? E avete mai visto un podista in cima a quella salita o al traguardo?

Può arrivare anche ultimo, ma è felice di essere arrivato e di controllare se ha lasciato sé stesso di ieri un pelo dietro. Non contano gli altri … quelli vengono dopo. Conta superare sé stessi.

E’ qualcosa di esaltante che pochi sport possono vantare.

 

   

Oggi sono un podista … e, sportivamente parlando, vorrei essere un podista vero. Uno di quelli che corre la maratona sotto le tre ore … sennò, come diceva scherzando il nostro amico Lamberto (il mitico Boranga), che la correte a fare?

Non ci riuscirò mai … troppo pochi gli allenamenti e … troppi i chilometri di una maratona. Mi accontento, di stare in forma e di chiudere le gare stando attorno ai 5’ a km.

Oggi sono un podista … e, da cittadino, vorrei che tutti avessero la filosofia del podista, che occupa il posto assegnatogli dai propri meriti, perché ha faticato come un bove, perché ha più fiato e gambe degli altri. Nessuna scorciatoia e nessuno che spinge da dietro o ti accompagna al traguardo!

Pensate che civiltà di rapporti umani avremmo, nella vita politica, professionale e cittadina, se questo semplicissimo principio sportivo, quello del merito, diventasse la regola di tutti!

Ci riusciremo mai o anche qui sono troppi i chilometri da correre e troppe le distrazioni che circuiscono i nostri pensieri?

 

Adriano